Introduzione a cura di
MICHELANGELO LUPONE compositore, co-direttore del CRM–Centro Ricerche Musicali
ADRIAN BRAENDLI responsabile dei programmi scientifici dell’Istituto Svizzero di Roma
Moderatore
LUCIANO ZANI Storia Contemporanea, Sapienza Università di Roma
Relatori
MARIA GIOVANNA MUSSO Sociologia del Mutamento, della Creatività e dell'Arte, Sapienza Università di Roma
DARIO GUARASCIO Economia dell’Innovazione, Sapienza Università di Roma, sede di Latina
Ogni epoca ha un preciso rapporto con il tempo. Insieme al tempo lineare del progresso la rivoluzione è stata la figura temporale che ha costellato ogni singolo passaggio della Modernità (la rivoluzione industriale, quella francese, quella americana sono solo le più note).
L’accelerazione è invece ciò che caratterizza l’epoca contemporanea. I tempi dell’innovazione tecnologica, quelli della vita sociale (pubblica e privata) e quelli del mutamento storico, pur avendo ognuna una diversa velocità, sono caratterizzati da una accelerazione costante (Rosa) dalla cui combinazione scaturisce una sorta di dittatura della velocità (Virilio) con i suoi effetti perversi e paradossali. Da un lato l’impossibilità di allineare i tempi biologici a quelli tecnologici è all’origine di molti dei disastri ambientali e sociali della nostra epoca. Dall’altro, l’accelerazione tecnologica e la crescita costante di beni, informazioni e flussi che connotano la globalizzazione, invece di produrre un aumento di tempo e di soddisfazione, crea una paradossale carestia di tempo, di risorse vitali e di benessere a livello individuale e collettivo.
Nell’ambito del convegno verranno affrontati da diverse angolature disciplinari i molteplici aspetti – storico-sociali, economico-produttivi, culturali ed estetici – connessi al tema dell’accelerazione e della rivoluzione, in una prospettiva integrata di analisi del mutamento sia sul versante scientifico sia sul versante artistico.
Maria Giovanna Musso
ABSTRACT DEGLI INTERVENTI
Maria Giovanna Musso
Accelerazione e crisi della riflessività.
Insieme al tempo lineare del progresso la rivoluzione è stata la figura temporale che ha costellato ogni singolo passaggio della Modernità (la rivoluzione industriale, quella francese, quella americana sono solo le più note). L’accelerazione è invece ciò che caratterizza l’epoca contemporanea. I tempi dell’innovazione tecnologica, quelli della vita sociale (pubblica e privata) e quelli del mutamento storico, pur avendo ognuna una diversa velocità, sono caratterizzati da una accelerazione costante (Rosa) dalla cui combinazione scaturisce una sorta di dittatura della velocità (Virilio) con i suoi effetti perversi e paradossali. Da un lato l’impossibilità di allineare i tempi biologici a quelli tecnologici è all’origine di molti dei disastri ambientali e sociali della nostra epoca. Dall’altro, l’accelerazione tecnologica e la crescita costante di beni, informazioni e flussi che connotano la globalizzazione, invece di produrre un aumento di tempo e di soddisfazione crea una paradossale carestia di tempo, di risorse vitali e di benessere a livello individuale e collettivo. Inoltre, a causa dei processi di accelerazione la dimensione della riflessività sociale (politica, scientifica, culturale e artistica) subisce una serie di sconvolgimenti. Attraverso una riflessione sulle linee di tendenza e sugli immaginari sociali si cercherà di individuare gli aspetti cruciali delle trasformazioni in atto e le prospettive che ne derivano.
DARIO GUARASCIO - Il virus del capitale e l’arte come antidoto
Perché il mondo che ci circonda appare sempre più accelerato, sfuggente, povero di punti di riferimento su cui costruire esistenze individualmente e socialmente appaganti? Nei Grundrisse, Marx descrive l’ingresso dell’umano nel regno del capitale come una separazione: ‘l’individuo [non] è [più] in rapporto con se stesso come proprietario, come padrone delle condizioni della sua realtà’. È da questa originaria separazione che intendo partire per proporre una riflessione attorno al tema dell’accelerazione e della più profonda e generalizzata perdita di senso, l’alienazione, che ne è la causa. Il primo passo consiste nell’identificare l’attuale digitalizzazione delle relazioni socio-economiche, il capitalismo delle piattaforme, quale salto di qualità nelle dinamiche di mercificazione dell’esistente e di sottrazione di quegli spazi ‘esperienziali’ che sono capaci di garantire all’individuo autonomia, ri-conoscimento e coscienza di sé. Il secondo nello svelare le connessioni tra cambiamento tecnologico, concentrazione di potere economico, sgretolamento degli spazi pubblici e della capacità d’agire delle istituzioni deputate alla tutela degli stessi, annichilimento dell’individuo. Il terzo e ultimo passo pone al centro l’arte quale emblema di quelle azioni liberatrici che, se emancipate dal giogo della mercificazione per immagini che caratterizza la nostra contemporaneità, possono restituire l’autonomia di pensiero necessaria per invertire la tendenza acceleratrice del capitalismo odierno.