AMBIENTE - Schermi Musicali II

AMBIENTE - Schermi Musicali II Sistemi multifonici di ascolto, prodotti dal CRM | Archivio CRM

Mercoledì 3 luglio, ore 20.30
GOETHE-INSTITUT - Giardino basso  
Concerto-installazione. Opere elettroacustiche          

Otto schermi riflettenti (CRM), distribuiti nel Giardino basso del Goethe-Institut, consentono alle sorgenti sonore poste alle loro basi di ampliare i lobi d’irradiazione del suono e offrire all’ascoltatore uno scenario esteso, non localizzabile, entro il quale sono però percepibili le traiettorie o i movimenti del suono modulati in profondità e larghezza.

Il concerto presenta brani di autori internazionali degli anni Novanta proposti dalla DEGEM (D) e Akademie der Kunste di Berlino  

Biglietto unico € 3,00


Ludger Brummer         The Gates of H.         18.08

Il brano è costruito a partire dalla voce campionata di un coro femminile. Attraverso diversi processi di elaborazione e l’utilizzo della tecnica di sintesi granulare, il brano muta le proprie caratteristiche nel tempo e nello spazio. Per la sua realizzazione sono stati utilizzati il sistema digitale NeXT-Net del CCRMA, il linguaggio di sintesi Common Music di Bill Schottstaedt, il Common Music di Rick Taube e il programma di missaggio RT di Paul Lanski. Il brano, realizzato grazie ad una borsa di studio del DAAD di Berlino, ha vinto il Prix Ars Electronica 1994.


LUDGER BRUMMER  
Compositore, docente di Composizione e, dal 2003, Direttore dell’Istituto di Musica e Acustica del Centro per l'Arte e la Tecnologia dei Media a Karlsruhe (ZKM), dove ha avviato il progetto Sound Dome. Il fulcro della sua musica è l'uso del computer sia come mezzo artistico di composizione sia come mezzo di produzione elettronica del suono. Tra le numerose attività, ha realizzato anche una serie di progetti multimediali e interdisciplinari, brani musicali sperimentali, composizioni per la danza e live electronics. E’ interessato all’interazione tra strumenti acustici e live video.


Hans Tutschku         Die zerschlagene Stimme         10.13

Tutti i suoni di Die zerschlagene Stimme derivano dalla voce umana e dagli strumenti a percussione. Questi materiali sono stati poi trasformati con l'aiuto di software musicali. Entrambi i gruppi sonori subiscono sei fasi di trasformazione. I suoni di percussione ereditano le articolazioni vocali mentre le caratteristiche del suono della voce vengono trasformate direttamente in suoni di percussioni, dando così voce ad una percussione e pulsazione ad una voce.


HANS TUTSCHKU
Ha iniziato gli studi musicali da bambino. Nel 1982 entra a far parte dell'Ensemble für Intuitive Musik Weimar, con il quale ha realizzato diverse produzioni multimediali che comprendono anche la danza, tenendo concerti in Europa, America Latina e Asia. Ha studiato Composizione Elettroacustica a Dresda. Nel 1991-92 ha preso parte al corso internazionale annuale di sonologia al Royal Conservatory dell’Aia, lavorando principalmente nel campo dell'elaborazione del suono digitale. Ha composto lavori strumentali, per nastro,  per strumenti e live electronics, musica per teatro, film e balletto. Nel 1989, insieme a Michael von Hintzenstern, fonda ilKlang Projekte Weimar, un’associazione per la musica contemporanea che organizza un festival annuale e una serie di concerti. Ha insegnato al Conservatorio di Liszt a Weimar nel 1995-6 come professore di Composizione Elettroacustica dove ha anche aperto uno studio. Ha tenuto corsi di perfezionamento all’IRCAM, all'Università di San Paolo, all'Università di Singapore e all'Accademia di musica di Budapest.


Lutz Glandien         Cut         11.40

E’ stato realizzato nella primavera del 1988 presso lo Studio per Musica Elettroacustica dell’Akademie der Kunste di Berlino, con la collaborazione tecnica e creativa dell’ingegnere Georg Morawietz. In Cut sono stati usati solo suoni che esistono in natura, evitando tutti quelli generati sinteticamente. I materiali di base scelti sono suoni di chitarra, armonica, tubi di alluminio, voci di persone, vetri che si rompono, porte sbattute e colpi di pistola. Questi suoni sono stati registrati su nastro e poi trasformati usando un processore multi effetti SPX 90 per l’elaborazione (trasposizione, frammentazione, misture...). Dai materiali così ottenuti sono stati selezionati un certo numero di ‘motivi’ e memorizzati come campioni. Tutto questo ha formato la base sonora del pezzo, che poi è stato trattato con due processi paralleli.


LUTZ GLANDIEN
Compositore e musicista vive e lavora a Berlino. All'età di nove anni ha iniziato lo studio del Pianoforte e dopo aver fondato una rock band, durante gli studi scolastici, il suo interesse per la musica è cresciuto. Dopo essersi diplomato nel 1987, ha scritto numerosi brani per strumenti solisti, ensemble da camera e orchestra sinfonica. L'interesse per la sperimentazione, tuttavia, lo ha portato presto a deviare dalle forme musicali convenzionali. “...Mi ha particolarmente infastidito l'arroganza artificiale della [musica classica contemporanea], che ha avuto un effetto paralizzante sulla mia creatività" ha scritto l’autore. Ha iniziato a costruire i propri strumenti musicali per le sue composizioni e ha prodotto numerose opere elettroacustiche, tra cui Scenes From no Marriage, pubblicata su CD (1994). Ha creato colonne sonore per oltre 60 brani radiofonici, documentari film, spettacoli video, mostre e installazioni sonore.