Premessa
ArteScienza nasce come manifestazione interdisciplinare internazionale nel 1993 con lo scopo di svelare e rendere emergenti idee e metodi coincidenti tra Arte e Scienza poiché da essi derivano sia il diverso modo di fruizione delle opere d’arte contemporanee più avanzate sia quei criteri che rifondano per la scienza le categorie spazio-temporali di osservazione del reale. E’ dedicata all’arte e alle applicazioni scientifiche rivolte alla creatività e all’espressione umana. Propone attività e iniziative non convenzionali che fanno uso di forme e modi espressivi innovativi e si avvalgono di tecnologie originali appositamente realizzate dal CRM.
Contenuti del progetto 2020-2022
Il significato antitetico dei due termini Accelerazione || Decelerazione che compongono il titolo delle Manifestazioni 2020-2022 del Centro Ricerche Musicali, sono emergenti nell’acceso dibattito contemporaneo che dall’arte alla politica, dalla tecnica alle tecnologie, tocca la sfera individuale e sociale della nostra civiltà. I due termini corrono in parallelo nelle riflessioni di sociologi, antropologi e filosofi, e le loro conseguenze insistono sia sui valori materiali ed etici della società, sia sugli indirizzi di sviluppo e di ricerca perseguiti dall’arte e dalla scienza. Queste ultime hanno un ruolo strategico nella nostra società, comparabile a quello della politica, e per questo traiamo da esse quegli elementi di critica e/o di indirizzo che segnalano, spesso con determinante anticipo, le esigenze, le trasformazioni, i valori e quei modi di comunicazione che stabiliscono la nostra percezione del presente e gli immaginabili scenari futuri.
Siamo abituati dai mezzi d’informazione a sostenere i ragionamenti sul futuro con l’indagine soprattutto economico-politica; si trascura l’incidenza che la cultura e i modi di relazione umana hanno nel disegno dello scenario sociale e delle aspirazioni individuali. Cultura e relazione costituisco le fondamenta dell’identità e della consapevolezza di sé stessi.
La moderna società occidentale affronta una crisi che può essere attribuita ad alcuni grandi fenomeni: la globalizzazione, la crisi dei sistemi politici nazionali, dei mercati finanziari, l’aumento delle povertà e delle disuguaglianze, gli effetti indesiderati dell’applicazione sistematica delle tecnologie della comunicazione.
E’ una società fondata sul precario, incerto, flessibile, instabile, effimero, temporaneo, incline al cambiamento e al movimento continuo.
Il lavoro del sociologo e filosofo tedesco contemporaneo Hartmut Rosa mette in evidenza come tale società sia contraddistinta, in termini strutturali e costitutivi, da processi di “accelerazione sociale”.
La sensazione che il tempo sia divenuta una risorsa scarsa, che tutto ciò che ha una durata temporale duri troppo a lungo, che dobbiamo correre sempre più in fretta per non perdere l’occasione e che tale occasione, se còlta, ci porterà verso un futuro diverso e migliore, segna l’origine di ciò che percepiamo come esperienza temporale della modernità ma al tempo stesso ci fa sentire la discontinuità rispetto al passato.
L’attuale percezione di un tempo accelerato e curvato verso il futuro, investe tutti gli aspetti della vita sociale, produttiva, artistica.
“... L’accelerazione è divenuta una sorta di coazione impersonale svuotata di orientamento normativo, che si presenta come una potenza obiettiva e impersonale, sfuggita al nostro controllo. Essa divora gli immaginari, indebolisce le istituzioni e le pratiche sociali, mette in discussione gli orizzonti normativi della modernità, e sottopone tutti ad un regime disciplinare del tempo, che ubbidisce all'unico imperativo della fretta e della velocità...” (G. Fazio)
Per Hartmut Rosa, teorie come quella della “fine della storia” affermate dal filosofo Alexandre Kojève o dell'“esaurimento delle energie utopiche” affermate dal sociologo Jürgen Habermas o dell'insolubile “cristallizzazione culturale” dell’antropologo Arnold Gehlen, segnano, con punti di osservazione diversi, il transito epocale alla nostra contemporaneità.
Tutte queste teorie insistono su un concetto che si può definire di “stasi paralizzante” nello sviluppo interno delle società moderne. La loro apparente apertura e il loro rapido cambiamento sono dunque soltanto schermi, dietro i quali si nasconde l’inquietante realtà che “le strutture profonde delle nostre società sono coinvolte in un impercettibile processo di irrigidimento”.
Nel nostro tempo, si comincia a diffondere la percezione che “benché nulla rimanga come è, nulla di essenziale si modifica più: dietro il paravento ricco di colore si cela soltanto il ritorno dell'eternamente uguale”. Una sorta di “stasi frenetica” che si riscontra anche nell’arte.
La creazione artistica dopo essersi allontanata da progetti temporali di lunga durata ricorre in modo sistematico alla velocità, all’esigenza di accelerare i tempi, di abbreviare la durata dei processi realizzativi e di fruizione.
A seguito di ciò si osserva in generale e soprattutto nelle generazioni più giovani, una riduzione del tempo di concentrazione, una difficoltà a sostenere in modo prolungato l’attenzione come richiesto, ad esempio, da una sinfonia o da un’opera. Ciò induce alcuni artisti a creare forme di breve durata che privilegiano l’immediatezza di moduli espressivi semplificati, iterati nel tempo, piuttosto che forme articolate la cui complessità richiede uno sviluppo temporale più esteso.
L’accelerazione sociale è divenuta ormai un sistema che si auto-alimenta. Le tre diverse categorie dell’accelerazione: tecnica e tecnologica (trasporti, comunicazioni, produzione di beni e servizi), dei mutamenti sociali (cambiamenti sempre più rapidi dei nostri modelli relazionali e pratiche sociali) e dei tempi dei ritmi di vita (aumento delle azioni in minor tempo), sono strettamente correlati e danno luogo a un sistema di retroazione che non ha più bisogno di stimoli esterni per mantenersi attivo (processo che si autoalimenta).
Esistono tendenze al rallentamento, o decelerazione, che si contrappongono al fenomeno dell’accelerazione. Prime fra tutte quelle dei limiti di velocità naturali (geofisici, biologici, antropologici), in secondo luogo quelle di tipo culturale o sociale. Anche il rallentamento e l’arresto di movimento si verificano spesso come conseguenza involontaria degli stessi processi di accelerazione (un esempio significativo è la condizione di ingorgo del traffico stradale per l’insorgere di variabili inattese o per la disomogenea velocità dei veicoli). Altri fenomeni di decelerazione sono quelli volontari attuati da movimenti sociali che hanno come intento quello di rallentare la società attraverso la rigidità di schemi relazionali ed etici (movimenti religiosi estremisti, regimi politico-religiosi). Infine, tra i fenomeni che rappresentano meglio la controforza decelerativa e che per loro natura culturale e strutturale si oppongono in modo critico alla velocità cieca, quello ecologista è da considerare il più emergente nella società moderna occidentale.
Uno dei fenomeni più evidenti che il pensiero ecologista sottopone ad indagine critica dell’accelerazione, è il “consumo” (considerato elemento di accesso alla modernità).
Beni e pubblicità sono concepiti per stimolare e provocare il desiderio «per il massimo impatto e un’istantanea obsolescenza» (George Steiner). Infatti l’indirizzo mediatico contemporaneo, diversamente da quello dell’epoca della costruzione delle nazioni, non ha gente da educare ma piuttosto clienti da sedurre. Un approccio ecologico fa proprie le proposte che provengono dall’arte e dalla filosofia fornendo elementi critici e di riflessione capaci di orientare e adeguare le scelte alle attitudini che assecondano o contrastano i fenomeni di accelerazione indirizzati al consumo.
Accelerazione e Decelerazione sono quindi fenomeni percepiti come valori da perseguire quando sono indirizzati alla formazione di una “coscienza ecologica”, oggi valore imprescindibile, al pari di altre conquiste umane come la libertà, la democrazia, i diritti umani. Possedere una “coscienza ecologica” significa essere consapevoli, capire i principi complessi che sostengono l’intreccio della vita; solo riferendosi a tale “coscienza” è possibile progettare un futuro che armonizza l’uomo con gli altri esseri viventi, con l’ambiente e con la tecnologia.
L’arte in sintonia con la coscienza ecologica ha un ruolo determinante nei processi di condivisione delle conoscenze, di sensibilizzazione verso ciò che è altro da sé e verso l’habitat che influenza i comportamenti e le necessità umane. Questa, intesa come il prodotto di aspirazioni umane, di espressioni ideali, di azioni in grado di dare forma plastica, musicale, poetica a quei flussi di energia e di materiali che investono la qualità della vita, si alimenta di tutti gli aspetti positivi che i processi di accelerazione e decelerazione possono offrire alla vita sociale e spirituale degli individui. Si tratta di un’arte che fa propria la capacità di mutare e stimola nell’uomo l’osservazione della realtà in mutamento.
L’arte però per sua natura, ha bisogno di tempi lunghi di sedimentazione creativa e di processi dotati di durata e stabilità. Ciò comporta una decelerazione dei tempi di creazione dovuti all’attività speculativa e realizzativa dell’artista.
Ma la creatività rappresenta, in forme diverse, anche la naturale attitudine della vita di ognuno e si rivela essenziale per il ruolo che può assumere nella crescita personale e nello sviluppo delle relazioni interpersonali e con l’ambiente.
Tornando all’arte possiamo considerare la creatività come il mezzo privilegiato che l’artista utilizza per indagare e interpretare la realtà, un’attitudine che diventa un processo volontario, direzionato, per capire le connessioni intime dei fenomeni, per rendere emergenti all’attenzione del pubblico, quegli aspetti non palesi, quel destino delle cose e degli eventi che si presentano alla nostra attenzione.
Un esempio evidente di come la creatività artistica interviene nell’immaginario comune ci è offerto dalla produzione, sempre più numerosa, di opere d’arte che proiettano la fantasia del pubblico verso un futuro plausibile, sia di forme di relazione tra esseri umani, sia ambientale e tecnologico. Pensiamo alle Installazioni sonore d’arte, alla musica adattiva, alle realizzazioni filmiche e intermediali, architettoniche e naturalistiche, che esercitano uno stimolo multisensoriale ed esortano il fruitore a stabilire una relazione non solo emozionale ma anche speculativa con ciò che gli viene proposto. Si tratta di opere che manifestano, concetti, forme, materiali, modi di fruizione, che, per le loro caratteristiche inconsuete, nuove, stimolano la curiosità, inducono alla riflessione, alla partecipazione attiva e responsabile del pubblico. Sono opere che svolgono un’azione implicita di prefigurazione del futuro, di correlazione tra fenomeni diversi, apparentemente indipendenti e aleatori, che inducono il fruitore a cercare il nesso, a ipotizzare le possibili condizioni di causa ed effetto, in altre parole, stimolano a riflettere e a mettere in relazione gli accadimenti e le azioni, in apparenza non connessi nel presente, per prevedere o presumere le loro interazioni e conseguenze future.
La nostra vita si sviluppa in “ecosistemi” dove tutti i fenomeni sono interconnessi, dove ogni azione ne causa un' altra conseguente e dove ogni evento rappresenta la componente parziale di un unico insieme intessuto e complesso.
La Musica con la propria organizzazione prosodica composta di accelerazioni e decelerazioni, rappresenta efficacemente le proprietà di un sistema complesso come quelli a cui ci siamo riferiti precedentemente. Tipicamente l’accelerazione e decelerazione presenti in un processo musicale hanno la capacità di organizzare in modo costruttivo l’andamento dei suoni nello spazio-tempo. Senza voler forzare la metafora con il sociale, possiamo però affermare che quando un singolo fenomeno è sottoposto a processi di accelerazione e decelerazione opportunamente controllati in funzione dei fenomeni circostanti è possibile raggiungere un equilibrio costruttivo. Il raggiungimento di tale equilibrio transita attraverso la coscienza ecologica a cui ci siamo riferiti precedentemente.
L’arte e la cultura che intendiamo presentare nel nostro programma si esprimono attraverso forme innovative che mutano i termini tradizionali con cui eravamo abituati a riconoscere il tipo e il modo di fruizione, ad esempio musica sinfonica o solistica, musica strumentale o elettronica, teatro musicale o concerto. Accediamo, nel nostro caso, a categorie acustiche e interattive dell’esecuzione, “Strumento musicale aumentato”, dai modi e dalle relazioni musicali che si stabiliscono con il fruitore e l’ambiente, “Installazioni adattive”, dai criteri di percezione multisensoriale e di interdipendenza dei media utilizzati, “Opere intermediali”, dalla pervasiva azione tecnologica sul modo di fruizione, “Ascolto immersivo”.
In queste opere si evidenziano i rapporti di una “accelerazione e decelerazione comunicativa” che seguono da una parte le risorse messe a disposizione da una tecnologia sempre più veloce, dall’altra l’attività di controllo e speculativa dell’artista, necessaria al trattamento di forme sonore molto più complesse.
Le opere musicali che hanno le caratteristiche appena descritte e che studiano, inventano e tracciano soluzioni alternative ai modi tradizionali della fruizione, nascono dal bisogno artistico di trovare nuovi paradigmi espressivi e soluzioni di comunicazione coerenti, adeguati, alla “flessibilità” e alla “mutazione” ineluttabili della società contemporanea. Sono risposte creative che interpretano la coincidenza e l’interdipendenza dei fenomeni socio-culturali, ambientali, ne forzano il destino attraverso una prefigurazioni di possibili orientamenti, insistono sulla novità dell’esperienza per accedere alla sfera intuitiva, deduttiva e comportamentale del fruitore.
La nostra attenzione nel proporre questo tipo di opere dipende dal convincimento che in esse transita, in modo espresso o sotteso, quel “progetto del futuro”, ammissibile, utile a stimolare un’attenzione ai nostri bisogni del presente e ai rapporti con ciò che ci circonda, adatto a sostenere un indirizzo etico nell’uso e nella progettazione delle tecnologie.
Una coscienza ecologica che miri all’equilibrio dei fenomeni di accelerazione e decelerazione e che disegni uno scenario ammissibile del futuro deve necessariamente toccare anche l’insieme complesso di sentimenti, aspirazioni, di nessi cognitivi e percettivi che interagisce con l’insieme delle necessità materiali; la coesistenza e l’interazione dei due insiemi definisce ciò che riconosciamo come “valori essenziali della vita”.
La Musica ha un ruolo imprescindibile nella cultura e nella relazione tra gli individui: è in grado di generare emozioni, di stimolare l'apparato psichico e fisico, di raggiungere gli strati più profondi dell’uomo toccandone con immediatezza la sfera affettiva.
Attraverso la musica si condividono senso, riferimenti culturali, identità collettiva, etnica, sociale. Inoltre, è in grado di sostenere e stimolare l'immaginario soggettivo e collettivo, liberandone la creatività che si sprigiona dagli archetipi e di provocare l'attività rappresentativa del pensiero con metafore astratte dell'esperienza e del vissuto.
Per tali ragioni la musica rappresenta l’ambito ottimale che permette di ri-formulare contenuti formali ed espressivi che possano rispondere alle esigenze di maggiore partecipazione dell’uomo ai processi informativi, alla comunicazione e al rapporto con l’ambiente.
Siamo abituati dai mezzi d’informazione a sostenere i ragionamenti sul futuro con l’indagine soprattutto economico-politica; si trascura l’incidenza che la cultura e i modi di relazione umana hanno nel disegno dello scenario sociale e delle aspirazioni individuali. Cultura e relazione costituisco le fondamenta dell’identità e della consapevolezza di sé stessi. Per comprendere le esigenze e le finalità che hanno fatto nascere il progetto triennale 2020-22 di ArteScienza che abbiamo voluto titolare “ACCELERAZIONE || DECELERAZIONE”, è necessario evidenziare alcuni aspetti rilevanti del lavoro artistico e scientifico che il Centro Ricerche Musicali svolge dal 1990; in particolare i criteri che guidano l’ideazione e la realizzazione di opere artistiche dove l’uso di tecnologie avanzate ha permesso lo sviluppo di nuovi modi di fruizione e di tecniche realizzative, apportando un contributo significativo nel rapporto uomo-macchina, uomo-ambiente.
La partecipazione attiva e cosciente del pubblico, la cura del contesto ambientale e urbano, rimettono in gioco il sistema di relazioni, in parte degradate dall’oppressione che un sistema sociale complesso come quello attuale esercita sull’individuo e sull’ambiente.
In questo progetto l’ambiente naturale, lo spazio urbano, i luoghi d’arte sono i protagonisti che la musica, con le sue forme d’arte innovative, e le persone, con la loro azione, valorizzano e ridefiniscono trasformandoli in luoghi dell’immaginario, sottraendoli dal ruolo “ordinario” segnato dalla esperienza quotidiana, trasformandoli in luoghi e stimoli extra-ordinari.
“Arte pubblica in spazio pubblico” è un obiettivo alto che il CRM persegue da diversi anni e che rivolge la sua attenzione soprattutto alla qualità della vita; in questo contesto di indagine e creatività che tocca artisti, architetti, scienziati, si avverte la necessità di rinnovare i siti urbani emblematici, di accogliere, accompagnare, gratificare l'esistenza dell'uomo con le espressioni elevate e civili.
Lo scenario ideativo di ArteScienza 2020-22 punta sulla coscienza ecologica come atto partecipato che mira a sanare le criticità del presente in una prospettiva futura e come inventio (ritrovamento) intendendo con questo termine “… qualsiasi nuovo mezzo che tende a facilitare il lavoro, a migliorarne i prodotti, a produrne di nuovi”.
Il progetto triennale 2020-22 di ArteScienza è per noi importante perché comprende due ricorrenze: 30 anni di attività del CRM (2020) e 30° anno della Manifestazione ArteScienza (2022). Due momenti che ci impegnano nella verifica dei percorsi culturali compiuti e nella scelta consapevole ed essenziale di quelli da intraprendere, capaci di segnalare le criticità della modernità e i nuovi paradigmi estimativi della qualità di vita sociale e ambientale.
ArteScienza 2020-22 propone scenari variegati, inconsueti, ospita innovazioni artistiche e personalità della cultura internazionale, promuove la creatività soprattutto giovanile, inaugura, per la prima volta nella Manifestazione, la duplice diffusione degli eventi: CRMluogo (fruizione dal vivo) e CRMstreaming (fruizione online).
La sua articolazione si presenta rinnovata. E’ suddivisa in aree di attività, destinate a pubblici diversi e si svolge in diverse sedi prestigiose nel periodo estivo, nell’ambito dell’Estate Romana: Villa Torlonia, Goethe-Institut, MAXXI, Chiesa di Sant’Ignazio.
Le aree di attività sono suddivise in cinque aree: la prima che intende stimolare la creazione di forme artistiche immaginifiche che trovano, attraverso un percorso temporale/spaziale di sintesi la capacità di relazionare elementi associativi ad elementi cronologici; la seconda che intende incentivare l’incontro tra artisti di diverse discipline per la creazione di forme d’arte interdisciplinari ma anche l’incontro tra culture e saperi differenti con incontri e convegni; la terza che intende promuovere la partecipazione all’azione creativa da parte di ragazzi e studenti della scuola media superiore ma anche studenti universitari e di conservatorio con iniziative dedicate alla formazione, masterclass di perfezionamento, creazioni musicali; la quarta, che comprende concerti, spettacoli di autori internazionali, concerti acusmatici; la quinta che comprende Installazioni sonore d’arte, Opere d’arte adattive.
Le azioni che riteniamo essere più efficaci e di maggior interesse e stimolo per il pubblico riguardano soprattutto proposte di iniziative interdisciplinari, diverse per vari beneficiari. Abbiamo potuto constatare che i risultati più significativi in termini di partecipazione e gradimento, si riferiscono ad iniziative in cui il pubblico è stato coinvolto direttamente e ha potuto stabilire un dialogo con gli artisti. Tali forme soddisfano i diversi aspetti della percezione umana: quello visivo, uditivo, tattile, spaziale e permettono al pubblico di scegliere tempi e modi di fruizione.
Gli eventi artistici del programma 2020-22 si rivolgono a diverse fasce di beneficiari con orari e modalità diverse. Sono previsti prezzi agevolati per giovani e studenti fino a 26 anni, disabili e anziani over 65. Alcune attività come: incontri con gli artisti ed intellettuali, colloqui e convegni sono ad ingresso gratuito.
Il Programma 2020
L’apertura di ArteScienza è al Casino Nobile di Villa Torlonia, un luogo di fascinazione dove la bellezza naturale e architettonica sarà maggiormente valorizzata da “Voci Sottese”, una delicata ma possente Installazione sonora d’arte interattiva/adattiva realizzata con Planofoni® in legno armonico, con la musica di Laura Bianchini, appositamente disegnati e realizzati dal CRM. L’installazione sarà attiva dall’ 8 settembre al 4 ottobre.
A seguire dal 15 al 25 settembre al Goethe-Institut, un programma articolato che ha inizio alle ore 20 e si protrae fino alle ore 23 diviso in due parti: Installazioni sonore/Video musicali d’autore che si terranno nel giardino basso e Sala Conferenze e Concerti/Performance che si terranno nel giardino alto dell’Istituto.
In ogni edizione, ma in questa in particolare per festeggiare il trentesimo anniversario della fondazione del CRM, ArteScienza offre la possibilità a giovani artisti musicisti, coreografi, visivi, intermediali di presentare creazioni inedite o appositamente ideate per il festival. Opere, installazioni audiovisive, creazioni di musica-danza in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza con il coordinamento artistico del coreografo Ricky Bonavita, i Conservatori di musica di Roma, Perugia e Sassari – Dipartimenti di Musica e Nuove Tecnologie, Università di Roma La Sapienza, Colloqui e Incontri con il pubblico costituiscono l’essenza di questa edizione.
Una particolare attenzione è dedicata agli studenti di musica provenienti dalle Scuole Popolari di Musica di Donna Olimpia, Testaccio, Insieme per fare. Gli studenti seguiranno un workshop di quattro giorni durante il festival in cui prepareranno una performance con brani di autori contemporanei a carattere improvvisativo, al termine del quale terranno una performance diretta da Leonardo Zaccone.
La manifestazione è sostenuta dalla Regione Lazio Direzione per lo Spettacolo dal Vivo e da Roma Capitale. Oltre che con il Goethe-Institut, partner privilegiato del CRM dal 1993, concerti sono realizzati in collaborazione di Istituti e Ambasciate tra cui: l’Ambasciata USA, l’Istituto Svizzero di Roma, l’Istituto Austriaco di Cultura, l’Accademia di Francia, l’Accademia Tedesca, la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola.
Il programma prevede la presenza di artisti e interpreti internazionali di prestigio tra i quali sono da menzionare: Luca Sanzò, il duo Michele Marelli (interprete privilegiato di K. Stockhausen)-Walter Cianciusi all’elettronica live, Stefan Keller (CH-D), i compositori / interpreti Michele Rabbia e Ingar Zach (NO), il duo Theo Nabicht / Alexander Babel (D), Alvin Curran (USA) con racconti e improvvisazioni, il Quartetto di sassofoni Saxatile (I), accanto a giovani interpreti come la cantante Virginia Guidi, i percussionisti Di Gasbarro, il Duo Avidi Lumi, la violista Carlotta Libonati, il chitarrista Andrea De Vitis, il contrabbassista Mauro Tedesco, il sassofonista Danilo Perticaro, il Duo Essentia, la regista Manuela Cherubini, il coreografo/danzatore Valerio De Vita con improvvisi interdisciplinari, ossia brevi apparizioni a sorpresa.
In chiusura, in collaborazione con la Chiesa di Sant’Ignazio, un’iniziativa dedicata alla spiritualità, un incontro con il filosofo Paul Gilbert introdotto da Michelangelo Lupone e Vincenzo D’Adamo, seguito da un concerto per organo ed elettronica di Giulio Tosti, con opere della tradizione e contemporanee.
Obiettivi
ArteScienza con le sue proposte artistiche si prefigge di raggiungere sia un pubblico esteso sia un pubblico specialistico; per tale ragione tutti gli aspetti trattati, estetici, tecnici, teorici e applicativi, sono presentati sia in forma divulgativa che di approfondimento. A tale scopo:
- propone un progetto variegato in iniziative interdisciplinari, in grado di stimolare la creatività artistica e la partecipazione attiva del pubblico.
- co-realizza opere, spettacoli, iniziative culturali con Enti ed Istituzioni culturali internazionali, Accademie, Conservatori e altre Istituzioni dedite alla formazione
- sostiene e promuove la creatività con particolare riferimento a quella giovanile
- presenta al grande pubblico forme d’arte integrate innovative (installazioni sonore d’arte interattive), opere scultoreo musicali che si adattano all’ambiente, al contesto architettonico e urbano, rendendo emergenti i collegamenti storici, sociali e culturali che le caratterizzano e valorizzando luoghi d’arte, musei e siti storici
- sviluppa un progetto interconnesso con il territorio, polo generativo e nodo strutturale di una rete solidale che dialoghi con altri Centri, Istituzioni nazionali ed internazionali
- apre gli spazi della vita quotidiana (ambienti di lavoro, spazi aperti), alla musica e all’arte, trasformandoli da luoghi ordinari” in luoghi straordinari”
- promuove la conoscenza attraverso l’approfondimento delle tematiche proposte, in ambiti specialistici ma anche presso il grande pubblico con Incontri, colloqui e masterclass
- favorisce la partecipazione di persone disabili (non vedenti, pazienti psichiatrici) alle iniziative artistiche, attraverso programmi di ricerca realizzati con operatori del settore
- favorisce la partecipazione del pubblico con iniziative ad ingresso facilitato e/o gratuito
Laura Bianchini, Michelangelo Lupone