Biglietto intero € 10
Biglietto ridotto € 7 (>65, giovani <26, disabili, studenti); € 5 tessera Goethe-Institut
(Incluso nel biglietto dell'evento HOP(E) POINTS)
HELMUT LACHENMANN Guero per pianoforte
LUIGI NONO Post-Prae-Ludium per Donau per euphonium e live electronics
LUCIANO BERIO Rounds per pianoforte
PIERRE BOULEZ Dialogue de l’ombre double per clarinetto e live electronics
FRANCO EVANGELISTI Proiezioni sonore per pianoforte
ARIANNA GRANIERI pianoforte
SAURO BERTI clarinetto
MARINA BOSELLI euphonium
GIUSEPPE SILVI live electronics
Guero di Helmut Lachenmann
Composto nel 1970 è definito dall’autore come uno studio per pianoforte.
I suoni eseguiti però non hanno niente a che fare con le melodie e le armonie del pianoforte a cui si è solitamente abituati ma somigliano invece a quelli dell’omonimo strumento a percussione della tradizione sudamericana, il güiro (nella dizione originale). Lachenmann non utilizza nemmeno tutta quella serie di sonorità pianistiche che fanno parte dei “rumori pedalizzati” basata su pizzicati o percussioni che creano risonanze sostenute dal pedale, già utilizzata nella letteratura pianistica contemporanea. In effetti la musica di Lachenmann è definita come musica concreta strumentale, a significare che il suo linguaggio strumentale abbraccia l’intero mondo sonoro ottenibile dallo strumento, anche ricorrendo a tecniche decisamente non convenzionali.
Post-Prae-Ludium per Donau di Luigi Nono
Eseguito a Donaueschingen nel 1987, nasce dalla stretta collaborazione tra il compositore e l’esecutore, Giancarlo Schiaffini, trombonista-tubista e compositore romano.
Come lo stesso Nono rivela nei suoi scritti: “il decorso compositivo è fissato nei suoi dettagli, mentre la notazione è pensata come traccia per l’esecutore. Nuove possibilità tecnico-esecutive di una tuba danno all’interprete continua libertà, a partire da queste indicazioni, di plasmare eventi sonori casuali sempre nuovi. La trasformazione elettronica è limitata, ed è introdotta nella composizione in modo differenziato. Il suonatore di tuba deve ascoltare tutti i processi di espansione del suono per reagire ad essi e prendervi parte. Dall’effetto congiunto di notazione data, nuova tecnica esecutiva e live electronics nasce così un’interpretazione vivente.”
L’ascolto di cui Nono parla è un ascolto originario, che ogni volta si pone nuovamente con curiosa meraviglia di fronte all’accadere di un suono senza poterne prevedere l’esito, in una dimensione di sospensione temporale.
Rounds di Luciano Berio
Rounds è una sorta di fuoco d'artificio di linee e timbri mescolati e ramificati all'infinito: la composizione è prima suddivisa in quattro segmenti che vengono suonati in registrazioni contrastanti. La partitura viene quindi “capovolta”, provocando così cambiamenti di intonazione e timbro. Infine, l’interprete riporta la composizione alla sua “prima posizione” ma la esegue a un ritmo più veloce.
In questa composizione vengono sfruttate tutte le possibilità offerte dal clavicembalo, dagli effetti a pedale ai grappoli passando per le registrazioni di liuto.
Dialogue de l’ombre double di Pierre Boulez
Composta nel 1985, con dedica a Luciano Berio per il suo sessantesimo compleanno, Dialogue de l'ombre double è una composizione elettroacustica atipica: è costituita infatti da uno strumento acustico suonato dal vivo e dal medesimo strumento acustico riprodotto in forma registrata. L'elaborazione elettronica del suono registrato si limita ad un trattamento di riverberazione realizzato tramite la risonanza naturale di un pianoforte, pertanto un trattamento considerabile "quasi acustico". Il vero e proprio intervento elettronico è invece legato sia alla diffusione spazializzata del suono su 7 canali, meticolosamente predeterminata in partitura, sia al trattamento in fase di editing della parte registrata che, tramite differenti tipologie di registrazione, simula diverse distanze dello strumento rispetto agli ascoltatori. Si tratta perciò di una elettronica applicata allo spazio anziché al timbro, anche se nella prospettiva psicoacustica lo spazio è sua volta timbro, per la forma con cui lo percepiamo.
Proiezioni sonore di Franco Evangelisti
Franco Evangelisti è il primo e più influente compositore elettronico italiano che ha avuto il coraggio di prefigurare l’esecuzione musicale liberata dal dominio della sola scrittura. Nel 1964 fonda il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza dove i ruoli di compositore, di esecutore e di interprete vengono rivoluzionati fino a modificarsi completamente in una ricerca rivolta al suono come processo di costruzione in atto. Il brano pianistico qui proposto è di rigorosa scrittura e viene eseguito come omaggio all’autore.
ARIANNA GRANIERI
Pianista e performer. Specializzata nel repertorio contemporaneo, nella ricerca musicale e nell’improvvisazione, pone particolare attenzione alla dimensione drammaturgica ed emozionale della performance. Laureata in Pianoforte con lode e menzione d’onore presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, viene regolarmente invitata ad esibirsi come solista in formazioni cameristiche e orchestrali presso importanti festival ed istituzioni musicali. Attualmente è impegnata in diversi progetti artistici e sperimentali con affermati interpreti di repertorio contemporaneo.
SAURO BERTI
Clarinetto Basso del Teatro dell’Opera di Roma, ha collaborato con le principali orchestre italiane (Teatro alla Scala, l'Orchestra Nazionale della RAI, Maggio Musicale Fiorentino). Dal 2009 è diplomato in Direzione d'orchestra con D. Renzetti. Ha pubblicato “Venti Studi per Clarinetto Basso e Corno di Bassetto”, “Tuning” per fiati (Suvini Zerboni), una versione per clarinetto basso del Concerto di V. Bucchi; i CD "Suggestions" (Edipan), “SoloNonSolo” e "Art for Two" (Parmarecords) ed “Enantiosemie” (Da Vinci). Suona strumenti Buffet Crampon ed ance D’Addario “Reserve”.
MARINA BOSELLI
Diplomata in Euphonium con 110 e Lode al Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara, nella classe di C. Colliard, annovera i suoi traguardi il 1° Premio Assoluto nella categoria “Ottoni” del PNA, indetto dal MIUR, e il 1° Premio al Concorso Internazionale di Musica “Città di Stresa”. È primo euphonium solo nella Civica Filarmonica di Lugano, con la quale si è esibita in Svizzera, Italia, Germania ed Austria. Ha all’attivo diverse premières italiane, tra cui quella di Homo Ludens VIII, del compositore V. Runchak, eseguita al “62° Festival dei Due Mondi” di Spoleto.
GIUSEPPE SILVI
Si forma musicalmente presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma. È professore di Elettroacustica al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, collabora con i Conservatori di Piacenza e Roma, dove insegna Interpretazione del Repertorio Elettroacustico. Le sue ricerche sullo spazio sonoro e le dimensioni musicali lo hanno portato a costruire prototipi elettroacustici e software per la composizione e la produzione musicale. È specializzato in produzione e registrazione audio multi-canale, incide per Tactus, Naxos, Brilliant Classic e Sony.
HELMUT LACHEMANN
Dal 1955 al 1958 studia Pianoforte e Composizione al conservatorio di Stoccarda. Successivamente, segue privatamente a Venezia le lezioni di Luigi Nono, cui rimarrà legato da profonda amicizia, e studia con Stockhausen a Colonia. Ha insegnato a Stoccarda e a Hannover. Partito dalle esperienze del puntillismo, ha poi approfondito l'indagine sulla concretezza della materia sonora, specie con l'uso di strumenti che amplificano le sfumature del suono in regioni che altrimenti sarebbero al di fuori della percezione. Ha descritto le sue composizioni come musica concreta strumentale, la quale implica un linguaggio musicale che abbraccia la totalità del mondo sonoro accessibile mediante tecniche interpretative non convenzionali.
LUIGI NONO
Tra i maggiori musicisti italiani, ha studiato con Malipiero, Maderna e Scherchen e tenuto seminari ai corsi di Darmstadt fino al 1958. Partecipe del rinnovamento del linguaggio delle avanguardie degli anni Cinquanta, si è mosso costantemente nella direzione di una musica che fosse veicolo di un esplicito impegno civile e morale d’ispirazione marxista. La sua musica si caratterizza essenzialmente per zone di violento scatenamento della materia sonora e per abbandoni ad un assorto, terso lirismo.
LUCIANO BERIO
Tra i principali protagonisti dell'avanguardia musicale nel cui ambito ha conseguito risultati decisivi, sia nella musica elettronica, sia nel Teatro musicale, sia nella nuova concezione della vocalità (coadiuvato dalla cantante Cathy Berberian) e della musica strumentale, ha caratterizzato il suo stile con un senso di concretezza fonica e con l'immediata attenzione alle proprietà peculiari del mezzo sonoro. Ha iniziato gli studi musicali col padre proseguendoli al Conservatorio di Milano con Paribeni e Ghedini. Nel 1954 fonda con Maderna lo Studio di Fonologia Musicale presso la Radiotelevisione italiana di Milano, che ha diretto fino al 1961. Nel 1956 fonda la rivista "Incontri Musicali", dirigendo fino al 1960 le manifestazioni concertistiche promosse dalla stessa. Ha svolto un'intensa attività di insegnante negli Stati Uniti e in Europa.
PIERRE BOULEZ
Allievo di Messiaen e Leibowitz, è tra i più apprezzati compositori dell’avanguardia musicale post-weberniana. Ha svolto attività di direttore d'orchestra e di pianista. Dal 1955 ha tenuto corsi di Composizione a Darmstadt e insegnato all'Accademia di Musica di Basilea. Caratteristica della sua attività compositiva è stata la costante rielaborazione di propri lavori, o parte di essi, spesso a distanza di anni, in una forma che egli stesso definisce "a spirale" (Notations per piano, del 1945, viene ripensato in versione orchestrale nel 1980). La creazione nel 1976 dell'IRCAM, del quale è stato direttore fino al 1992, ha impresso un ulteriore impulso a tale percorso.
FRANCO EVANGELISTI
Fra i maggiori rappresentanti dell'avanguardia sperimentale italiana ed europea. Allievo di Paris a Roma e Genzmer a Friburgo, dove frequenta i corsi di perfezionamento di Composizione nel 1948. Nel 1958 partecipa con Stockhausen e Nono all'inaugurazione e al Festival dello Studio Sperimentale della Radio di Varsavia. Nel 1959 con altri musicisti fonda l’Associazione Nuova Consonanza e successivamente l'omonimo Gruppo di Improvvisazione. Nel 1962 sospende l'attività compositiva per dedicarsi alla ricerca e agli studi teorici, unica eccezione è l’opera Campi integrati n. 2, composta per L'UNICEF nel 1979 in occasione dell'Anno del Bambino.