Biglietto unico € 5
DAI FUJIKURA Glacier per flauto basso (2010) 5’
STEFANO SCODANIBBIO Ritorno a Cartagena per flauto basso (2001) 10’
ELENA D’ALÒ flauto
Glacier (2010) di Dai Fujikura
Questo passaggio è stato originariamente tratto dall'ultima sezione del lavoro per ensemble Ice. È stato poi sviluppato in un pezzo autonomo per solista. Nell’immaginazione dell’autore questo lavoro è come un soffio d'aria fredda che fluttua silenziosamente tra le vette di un paesaggio gelido e freddo, lento ma tagliente come un coltello...
Ritorno a Cartagena (2001) di Stefano Scodanibbio
Composto nel 2001 è un brano particolare e sorprendente che utilizza schemi poliritmici che si muovono su diversi livelli indipendenti. Il viaggio in un luogo conosciuto porta il flauto in una dimensione distante, insolita: quella della percussione. I gesti sono separati da 3 linee ritmiche (mano sinistra, destra, e imboccatura) che si combinano e risuonano insieme nello strumento, portano a suggestioni lontane nel tempo e nello spazio, eppure, insite e continuamente presenti
A seguire:
BERNARD PARMEGIANI Capture Ephémère
GERALD FIEBIG Chord Of Shame
LUCA SPANU viderunt
MESIAS MAIGUASHCA The Wings Of Perception II
ROBERT NORMANDEAU Rumeurs
Capture Ephémère, 11:56
Respiri, battiti d'ali: effimeri. Micro-suoni striano lo spazio: striscie sonore, cadute libere, istantanee congelate per sempre nella loro caduta, tutti simboli che lasciano in se stessi la traccia permanente del loro passaggio effimero, a filo con le nostre orecchie. Un giorno...un suono...e poi "nevermore". C'è da qualche parte nella nostra testa e nel nostro corpo qualcosa che ancora risuona...La risonanza, cosa c'è di meno effimero? - L'essere è un luogo di risonanza
Chord Of Shame, 4:05
"Chord of Shame" (preso in prestito dalla canzone "Chord of Fame" di Phil Ochs) consiste in un suono disturbante, generato per errore durante il rinnovo dello studio dell'artista e filtrato con risuonatori basati sulle tonalità La, Fa e Re e Fa e Re ad un registro differente. Originariamente, l'accordo doveva essere suonato con dei preset per sintetizzatore di cattivo gusto, ma concettualmente il glitch elettroacustico si è mostrato più adeguato a focalizzare un "incidente di percorso", come spesso accade nelle alleanze politiche. Il brano è ispirato infatti a una vittoria del partito democratico tedesco (FDP) ottenuta con l'alleanza con il partito di destra AfD nella regine tedesca della Turingia.
viderunt, 7:39
Materiale della composizione è il graduale Viderunt Omnes, utilizzato come base per la realizzazione di strutture primari, trattato sia nella sua interezza, attraverso processi di sintesi basati principalmente su tecniche di ring modulation che ne hanno alterato spettro, timbro e densità, sia in piccoli frammenti sonori, principalmente alle vocali, manipolati in frequenza e dinamica. Il risultato delle diverse sintesi è stato organizzato in livelli sonori con caratteristiche difformi, attraverso i quali il materiale si trasforma e interseca, contendendosi la distribuzione spaziale e la tensione ritmico-dinamica
The Wings Of Perception II, 10:36
Dopo un primo diretto contatto con il rumori degli oggetti sonori presenti nell'installazione "Klangobjekt", Maiguashca ha voluto codificarli per poi poterli analizzare. L'impiego dell'analisi dei rumori ha portato a due composizioni con un comune punto di partenza: il montaggio di un nastro magnetico con rumori estranianti degli oggetti metallici che diventa la base per un pezzo per quartetto d'archi (The Wings of Perception I) e per un pezzo per nastro magnetico multicanale (The Wings Of Perception II). Nelle due varianti i suoni metallici vengono confrontati e il risultato dell'analisi, che ha fornito informazioni importanti su parametri delle frequenze di riferimento come spettro, armonia, melodia.
Rumeurs, 10:36
La voce è quel rumore che corre. Sfuggente, vorremmo coglierla per paura che non ci riguardi, che non detenga una sua parte di verità inamovibile. Fugace, non si lascia mai cogliere. Appena appare, scompare, lasciando tracce nella nostra memoria. Qui, nessuna certezza. Questo suono, da dove viene? Chi lo ha creato?
ELENA D’ALÒ
Flautista, musicista elettroacustica e didatta. Si diploma brillantemente presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, con Deborah Kruzansky. Laureata nel 2020 in Musica Elettronica sotto la guida di Nicola Bernardini e Michelangelo Lupone, ha affiancato gli studi musicali con quelli scientifici, laureandosi in Fisica acustica presso La Sapienza con Paolo Camiz. Si esibisce in formazioni sia cameristiche che teatrali, in un repertorio che va dal barocco al contemporaneo. È membro fondatore dell’Associazione Culturale Avidi Lumi, che promuove la diffusione della musica contemporanea, soprattutto con ricerca e didattica incentrata sul rapporto tra musica e tecnologia.
DAI FUJIKURA
Si trasferisce nel Regno Unito all’età di 15 anni. Riceve numerosi premi per le sue opere, commissionate dai più importanti festival internazionali. Nel 2017 riceve il Leone d’argento dalla Biennale di Venezia. I suoi lavori sono registrati principalmente dalla sua etichetta Minabel Records in collaborazione con Sony Music e le sue composizioni sono pubblicate da Ricordi.
STEFANO SCODANIBBIO
Contrabbassista, compositore, didatta. Il suo nome è legato alla rinascita del contrabbasso negli anni '80 e '90, ha infatti suonato nei maggiori festival di musica contemporanea numerosi lavori scritti appositamente per lui da compositori quali Bussotti, Donatoni, Estrada, Ferneyhough, Frith, Globokar, Sciarrino, Xenakis. Ha composto più di 50 lavori principalmente per strumenti ad arco. Di particolare rilievo le sue collaborazioni con Terry Riley e con Edoardo Sanguineti. Nel 1983 ha fondato e diretto per alcuni anni la Rassegna di Nuova Musica di Macerata.
BERNARD PARMEGIANI
Nato in mezzo a due pianoforti, Parmegiani è cresciuto sotto il segno del suono, ascoltando ogni giorno le scale praticate dalla madre, un'insegnante, e il repertorio virtuoso del suo patrigno. Ha studiato da mimo con Marcel Decroux e poi alla scuola di teatro di Jacques Lecoq, che gli ha fornito consapevolezza della plasticità dello spazio. Ha poi incontrato Pierre Schaeffer che lo ha incoraggiato a frequentare un corso in musica elettroacustica e poco dopo si è unito al Groupe de Recherches Musicales (1960) fino al 1992. Ha poi avuto un interesse appassionato per gli ambiti in cui le tecniche di improvvisazione jazz incontrano la musica elettroacustica, lavorando con Jean-Louis Chautemps e Bernard Vitet. Nel 1964 compone Violostries, il suo primo lavoro per sala concerti, a cui seguono 40 anni di ricerca e creazione musicale ininterrotta.
GERALD FIEBIG
Compositore e artista audio. Nel 2013 vince il premio TONSPUR come artista in residenza il presso quartier21/MuseumsQuartier di Vienna. I suoi lavori sono stati eseguiti in numerosi festival e suonati in numerose radio. In aggiunta a LP e CD ha pubblicato scritti teoretici su giornali e riviste di settore ed è membro di: Association Presque Rien autour des amis de Luc Ferrari, jetzt:musik! (società di Augsburg per la New Music) e DEGEM (società tedesca per la musica elettroacustica).
LUCA SPANU
Si è diplomato in Musica e nuove tecnologie al Conservatorio di Sassari. Ha svolto attività concertistica come esecutore live electronics e ha insegnato nel laboratorio di Elaborazione numerica del segnale del corso di Musica e nuove tecnologie, presso il Conservatorio di Sassari.
MESIAS MAIGUASHCA
Compositore. Ha collaborato negli anni 70 con Karlheinz Stockhausen per la realizzazione di diverse opere elettroniche del maestro tedesco, tra cui il primo studio elettronico del 1971. La sua musica è spesso associata alla cosiddetta musica spettrale, e più in generale alla musica elettronica colta. Lo stile musicale di Maiguashca è profondamente influenzato dall'utilizzo delle tecniche in modulazione di frequenza; Insieme ad altri compositori ha fatto parte del Feedback Studio di Colonia.
ROBERT NORMANDEA
Nato nel 1955 in Québec, è compositore. Ha ottenuto lauree in composizione (musica elettroacustica) a l'Université Laval e all'Université de Montréal sotto la direzione di M. Deschênes e F. Dhomont. È membro fondatore della Communauté électroacoustique canadienne (CEC), membro dell'ACREQ (Association pour la création et la recherche électroacoustiques du Québec). Attualmente tiene cosi di acustica musicale all'Université de Montréal, è redattore del bolletino della CEC, cronista presso Musique Actuelle, programma dedicato alla musica contemporanea di Radio Canada.