Biglietto intero € 10
Biglietto ridotto € 7 (>65, giovani <26, disabili, studenti); € 5 tessera Goethe-Institut
WIELAND HOBAN Rules of Engagement I: Hora’ot Pticha Be’esh 9’ (D, prima in Italia)
JULIO ESTRADA Canto mnémico. Fugue en 4 dimensions 5’30’’ (MX, prima in Italia)
WIELAND HOBAN Rules of Engagement II: Al-Shifa per quartetto d’archi e supporto elettronico 16’(D, prima in Italia)
GIORGIO NETTI )Place( per quartetto d’archi preparato 27’
KAIROS QUARTETT (D)
WOLFGANG BENDER violino, STEFAN HÄUSSLER violino, SIMONE HEILGENDORFF viola, CLAUDIUS VON WROCHEM violoncello
Rules of Engagement I: Hora’ot Pticha Be’esh (2014) di Wieland Hoban
Rules of Engagement II: Al-Shifa (2014) di Wieland Hoban
La trilogia Rules of Engagement – di cui vengono eseguiti i primi due episodi – tratta dell'attacco israeliano alla Striscia di Gaza del dicembre 2008-gennaio 2009, durante il quale sono stati uccisi circa mille civili Palestinesi. In Hora'ot Pticha Be'esh il supporto fisso presenta suoni strumentali combinati a suoni vocali di un soldato israeliano che avendo partecipato all’operazione, descrive le istruzioni del comando militare di attaccare tutti e tutto; in Al-Shifa manca invece questo riferimento documentario. Nel secondo brano, in cui il tema è costitutivo per la musica, i suoni del Quartetto sono molto più sfumati rispetto al primo. Le tecniche esecutive vengono scomposte e i singoli parametri spesso controllati separatamente per poter espandere la gamma di possibilità e di dettagli sonori. Hora'ot Pticha Be'esh viene presentato per primo in modo da rendere chiaro il contesto degli estratti elettronici e permettere di evocare associazioni extra-musicali anche durante l’ascolto di elementi musicali puri. Il titolo e la struttura fanno riferimento al libro Eyes in Gaza di Mads Gilbert ed Erik Fosse, medici norvegesi che hanno lavorato come assistenti all’ospedale Al-Shifa di Gaza City durante i massacri e ai quali il lavoro è dedicato. (Wieland Hoban)
Canto Mnémico. Fugue en 4 dimensions (1973/83) di Julio Estrada
Il lavoro è un meccano musicale per bambini, l’unico lavoro in cui sono applicate le ricerche matematiche dell’autore alla musica. Il tema di questa fuga segue una variazione continua che deriva dalle diverse trasformazioni di Dux e Comes. Entrambe possono essere ascoltate all’inizio come un corale a otto voci. I processi di trasformazione sono basati sulla Teoria dei gruppi limitata a quattro variabili Booleane. Questi corrispondono ad uno spazio quadridimensionale astratto - un cubo all'interno di un cubo. Il tema va inteso nel senso di una "identità musicale" come posizione di partenza del cubo, che attraversa 192 rotazioni e cambiamenti. Il tema è ritmicamente libero e sempre scorrevole ed è l'unica idea spontanea di questo pezzo. La revisione del Canto Mnémico nel 1983 riporta tracce del lavoro di Estrada di quegli anni, basato sull'idea di continuum. Le textures oscillano quindi liberamente tra ampi registri aperti e registri estremamente chiusi, con un'elasticità che priva il pezzo del carattere accademico di una fuga.
)Place( (2001) di Giorgio Netti
È la prima di quattro parti del Ciclo dell’Assedio per archi preparati e fa riferimento all’omonima scultura di Alberto Giacometti. La composizione è stata preceduta da un lungo lavoro di ricerca artistica sul ponticello come metafora del confine, o Utopia (non-luogo) che conduce ad esperimenti con "ponti" sonori più produttivi. Lamelle realizzate con plastiche varie e metallo sono inserite tra le corde e cambiano completamente la natura e il timbro dello strumento. )Place( è stato commissionato da “Days of new Music Zurich 2001/02” ed eseguito in prima assoluta dal Kairos Quartett. Da allora, è al centro del suo repertorio. Si tratta di uno dei più insoliti quartetti d’archi del XX secolo. Il compositore ha eseguito ogni singola parte e ha fornito al Quartetto il risultato disposto su quattro tracce mono e una traccia stereo. Da ciò si può capire l’estremo grado di controllo del suono che il compositore richiede e quale grado di precisione gli interpreti devono garantire. La partitura di )Place( è spesso presentata dal Quartetto a studenti di Composizione come best practice di scrittura musicale. )Place( è una vera rivelazione. (Claudius von Wrochem)
KAIROS QUARTETT (D, Berlino, 1996)
L’interesse del Quartetto è centrato sulla musica del nostro secolo, in particolare a partire dagli anni ’50, su anteprime mondiali sia di musica Occidentale tradizionale, sia di altre culture (come l’Estremo Oriente) o di musica che utilizza supporti (elettronica, video, parola) o la scena. Il Quartetto sceglie sempre accuratamente il repertorio che organizza e propone in forma di progetti. È invitato a numerosi festival internazionali di diverse tendenze. Ha prodotto e registrato per la radio: BBC, DRS, ORF e RAI. I dieci CD del Quartetto hanno popolato varie classifiche best-of e ricevuto il German Record Critic’s Award (1/2005, Haas).
WIELAND HOBAN (UK-D, 1978)
Ha studiato Musica e Composizione, Tedesco e Arti Performative con I. Mundry, H. Zender e G. Müller-Hornbach. Ha vinto diversi premi di Composizione. Affianca al suo lavoro di compositore, quello di traduttore freelance di testi musicali e filosofici. La sua musica presenta diverse stratificazioni, considera elementi contestuali, di flusso e stasi. Attraverso la differenziazione dei parametri ed esaminando questioni di contesto e ri-contestualizzazione dei vari stati della musica, cerca di rappresentare la sua complessità con l’obiettivo di creare opere le cui qualità di flusso, differenziazione e autoriflessione rispecchino ed esprimano la natura della coscienza stessa.
JULIO ESTRADA (MX, 1943)
Ha studiato Musicologia a Strasburgo e Composizione con J. Orbón, N. Boulanger, O. Messiaen, K. Stockhausen e con G.Ligeti. E’ stato ricercatore all’ UNAM Istituto di Ricerca Estetica e aiuto progettista di “Música”, Sistema interattivo per la ricerca e la composizione. è stato riconosciuto come Ricercatore nazionale dal Ministero Messicano dell’Istruzione e il primo studente musicista a diventare membro dell’Accademia delle Scienze del Messico. Ha ricevuto premi ed onorificenze, tra cui Premio Universidad Nacional in Creación Artística e Medalla Bellas Artes e “Ordre des Arts et de Lettres” dalla Francia.
GIORGIO NETTI (1963)
Ha studiato Composizione con Sandro Gorli al Conservatorio G. Verdi di Milano ed è stato poeticamente orientato dalle lezioni di B. Ferneyhough, G. Grisey, E. Nunes, W.Rihm e I. Xenakis tenutesi tra l’86 e il ‘95 nella stessa città. Il suo lavoro è caratterizzato dalla convergenza tra intuizione, pratica strumentale e struttura in un unico spazio, la forma, in cui ogni momento è vissuto come una singolarità irripetibile e come materializzazione locale di una forza coesiva più ampia.