SEMINARIO E ANTEPRIMA CONCERTO PMCE

© CRM Archives © CRM Archives

Giovedì 8 settembre
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA | Teatro Studio Borgna
Seminario (ore 11.30), focus su Oboe baritono e Percussioni (ore 15.00)
e prova generale (ore 17.00) del Concerto "Qui, Lontano"

A cura della Fondazione Musica per Roma

E' possibile partecipare previa iscrizione a:
Prova aperta del concerto "Qui Lontano" - ore 11.30
Focus su Oboe baritono e Percussioni - ore 15.00
Prova generale aperta del PMCE - ore 17.00

Per iscrizione e ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Marta Gentilucci as far as eyes can see (2008) per percussione sola e elettronica
Marta Gentilucci (un)j...ing (2011) per ensemble misto
Georg Friedrich Haas Nach-Ruf ... ent-gleitend ... (1999) per tre legni chiari e tre archi
Georg Friedrich Haas Aus.Weg (2010) per ensemble misto con oboe baritono

L'immantinenza del suono, istante dopo istante, e il suo recupero attraverso la memoria, che si attiva durante l’ascolto: il suono, articolato in costrutti semantici, procede linearmente e nello stesso tempo induce la nostra capacità attentiva a recuperare nella memoria a breve termine le relazioni con l’appena ascoltato e nella memoria a lungo termine quelle affinità con modelli già acquisiti. È da questa lettura che è derivata la scelta del titolo di questo interessantissimo e imperdibile programma. I titoli dei brani in programma ci parlano del “lontano” ed esso viene rappresentato dal suono che si ascolta “qui”, nel presente.

Il brano (un)j…ing di Marta Gentilucci procede per contrapposizioni e deviazioni che si articolano in “ponti di colori sonori”: una sofisticata elaborazione attraverso esplorazioni timbriche e impasti sonori ben congegnati per una rappresentazione della discontinuità che trova una riunificazione, attraverso il ricordo, in uno spazio rarefatto. La composizione, per percussioni e elettronica, ha per titolo as far as eyes can see. Da alcune parole, che la compositrice deriva da una poesia di Elisa Biagini, emerge una quotidianità fatta di oggetti e di gesti molto concreti, creando un variegato universo metaforico: la percussione interpreta questa varietà attraverso una mistura di timbri - in opposizione tra loro - che arrivano a costituire un unico strumento politimbrico. L’elettronica è un’espansione del mondo sonoro concreto.

I due brani di Georg Friedrich Haas, come molta parte della sua vastissima produzione, si qualificano soprattutto per una esperta ricerca della costruzione timbrica dell’insieme strumentale. Il flusso ininterrotto del suono e la fervida immaginazione sonica del compositore sono alla base di un viaggio esperienziale ogni volta coinvolgente e catalizzante. Questa continua iridescenza dei suoni che si mescolano in una pasta omogenea e cangiante costituisce un’esperienza sensoriale che coinvolge emotivamente, trascinando l’ascoltatore in una sequenza di immagini che riemergono dalla memoria.
(Tonino Battista)