Presentazione del festival

ARTESCIENZA nasce nel 1993 come manifestazione interdisciplinare internazionale con lo scopo di svelare e rendere emergenti idee e metodi coincidenti tra Arte e Scienza, poiché da essi derivano sia il diverso modo di fruizione delle opere d’arte contemporanee più avanzate, sia quei criteri che rifondano per la scienza le categorie spazio-temporali di osservazione del reale. Il festival è dedicato all’arte e alle applicazioni scientifiche rivolte alla creatività e all’espressione umana; propone attività e iniziative non convenzionali che fanno uso di forme e modi espressivi innovativi e si avvalgono di tecnologie originali appositamente realizzate dal CRM – Centro Ricerche Musicali. ArteScienza, con le sue proposte artistiche, si prefigge di raggiungere sia un pubblico esteso sia un pubblico specialistico; per tale ragione tutti gli aspetti trattati, estetici, tecnici, teorici e applicativi, sono presentati sia in forma divulgativa che di approfondimento.

Obiettivi del Festival
ArteScienza propone un progetto variegato in iniziative interdisciplinari, in grado di stimolare la creatività artistica e la partecipazione attiva del pubblico;
- co-realizza opere, spettacoli, iniziative culturali con Enti ed Istituzioni culturali internazionali, Accademie, Conservatori e altre Istituzioni dedite alla formazione;
- sostiene e promuove la creatività con particolare riferimento a quella giovanile;
- presenta al grande pubblico forme d’arte integrate innovative (installazioni sonore d’arte interattive), opere scultoreo musicali che si adattano all’ambiente, al contesto architettonico e urbano, rendendo emergenti i collegamenti storici, sociali e culturali che le caratterizzano e valorizzando luoghi d’arte, musei e siti storici;
- sviluppa un progetto interconnesso con il territorio, polo generativo e nodo strutturale di una rete solidale che dialoghi con altri Centri, Istituzioni nazionali ed internazionali;
- apre gli spazi della vita quotidiana (ambienti di lavoro, spazi aperti), alla musica e all’arte, trasformandoli da luoghi ordinari” in luoghi straordinari”;
- promuove la conoscenza attraverso l’approfondimento delle tematiche proposte, in ambiti specialistici ma anche presso il grande pubblico con Incontri, colloqui e masterclass;
- favorisce la partecipazione di persone disabili (non vedenti, pazienti psichiatrici) alle iniziative artistiche, attraverso programmi di ricerca realizzati con operatori del settore;
- favorisce la partecipazione del pubblico con iniziative ad ingresso facilitato e/o gratuito.

Contenuti del progetto 2020-2022
Il progetto triennale 2020-22 di ArteScienza è importante perché comprende due ricorrenze: i 30 anni di attività del CRM (2020) e 30° anniversario della Manifestazione ArteScienza (2022). Due momenti che ci impegnano nella verifica dei percorsi culturali compiuti e nella scelta consapevole ed essenziale di quelli da intraprendere, capaci di segnalare le criticità della modernità e i nuovi paradigmi estimativi della qualità di vita sociale e ambientale. Il significato antitetico dei due termini Accelerazione || Decelerazione, che compongono il titolo delle manifestazioni 2020-2022 del CRM – Centro Ricerche Musicali, emergono dal dibattito contemporaneo che dall’arte alla politica, dalla tecnica alle tecnologie, tocca la sfera individuale e sociale della nostra civiltà. I due termini corrono in parallelo nelle riflessioni di sociologi, antropologi e filosofi e le loro conseguenze insistono sia sui valori materiali ed etici della società, sia sugli indirizzi di sviluppo e di ricerca perseguiti dall’arte e dalla scienza. Queste ultime hanno un ruolo strategico nella nostra cultura, comparabile a quello della politica, e da esse traiamo quegli elementi che, spesso con determinante anticipo, segnalano le esigenze, le trasformazioni, i valori e quei modi di comunicazione che stabiliscono la nostra percezione del presente e gli immaginabili scenari futuri. In particolare, il lavoro del sociologo e filosofo tedesco contemporaneo Hartmut Rosa mette in evidenza come la società contemporanea sia contraddistinta, in termini strutturali e costitutivi, da processi di “accelerazione sociale”.

La sensazione che il tempo sia divenuta una risorsa scarsa, che tutto ciò che ha una durata temporale duri troppo a lungo, che dobbiamo correre sempre più in fretta per non perdere l’occasione e che tale occasione, se còlta, ci porterà verso un futuro diverso e migliore, segna l’origine di ciò che percepiamo come esperienza temporale della modernità ma al tempo stesso ci fa sentire la discontinuità rispetto al passato. L’attuale percezione di un tempo accelerato e curvato verso il futuro investe tutti gli aspetti della vita sociale, produttiva, artistica. Nel nostro tempo, si comincia a diffondere la percezione che “benché nulla rimanga come è, nulla di essenziale si modifica più: dietro il paravento ricco di colore si cela soltanto il ritorno dell'eternamente uguale”. Una sorta di “stasi frenetica” che si riscontra anche nell’arte. La creazione artistica, dopo essersi allontanata da progetti temporali di lunga durata, ricorre in modo sistematico alla velocità, all’esigenza di accelerare i tempi, di abbreviare la durata dei processi realizzativi e di fruizione. Esistono tendenze al rallentamento, o decelerazione, che si contrappongono al fenomeno dell’accelerazione. Prime fra tutte quelle dei limiti di velocità naturali (geofisici, biologici, antropologici). Altri fenomeni di decelerazione sono quelli volontari attuati da movimenti sociali che hanno come intento quello di rallentare la società attraverso la rigidità di schemi relazionali ed etici (movimenti religiosi estremisti, regimi politico-religiosi). Infine, tra i fenomeni che rappresentano meglio la controforza decelerativa e che per loro natura culturale e strutturale si oppongono in modo critico alla velocità cieca, quello ecologista è da considerare il più consistente nella società moderna occidentale. Uno dei fenomeni più evidenti che il pensiero ecologista sottopone ad indagine critica dell’accelerazione, è il consumo (considerato elemento di accesso alla modernità). Infatti, l’indirizzo mediatico contemporaneo, diversamente da quello dell’epoca della costruzione delle nazioni, non ha gente da educare ma piuttosto clienti da sedurre. Un approccio ecologico fa proprie le proposte che provengono dall’arte e dalla filosofia, fornendo elementi critici capaci di orientare e adeguare le scelte che assecondano o contrastano i fenomeni di accelerazione indirizzati al consumo.

L’arte in sintonia con la coscienza ecologica ha un ruolo determinante nei processi di condivisione delle conoscenze, di sensibilizzazione verso ciò che è altro da sé e verso l’habitat che influenza i comportamenti e le necessità umane. L’arte – intesa come il prodotto di aspirazioni umane, di espressioni ideali, di azioni in grado di dare forma plastica, musicale, poetica a quei flussi di energia e di materiali che investono la qualità della vita – si alimenta di tutti gli aspetti positivi che i processi di accelerazione e decelerazione possono offrire alla vita sociale e spirituale degli individui. Si tratta di un’arte che fa propria la capacità di mutare e stimola nell’uomo l’osservazione della realtà in mutamento. La Musica con la propria organizzazione prosodica composta di accelerazioni e decelerazioni, rappresenta efficacemente le proprietà di un sistema complesso come quello che si è venuto a creare nella contemporaneità. Tipicamente, l’accelerazione e decelerazione presenti in un processo musicale hanno la capacità di organizzare in modo costruttivo l’andamento dei suoni nello spazio-tempo, raggiungendo un equilibrio che può essere di esempio per l’azione etica e l’organizzazione sociale.

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ArteScienza 2022 - “ECOFORME. Conflitti e solidarietà dell’espressione creativa” 

Il 2022 chiude il triennio dedicato al fenomeno dell’Accelerazione | Decelerazione sociale affrontando tematiche conflittuali con il preciso intento di condividere quei moti di solidarietà che l’arte mette in evidenza e che sono divenuti urgenti a livello globale. Società e natura possono rapportarsi con l’arte in molteplici modi.
La dialettica che l’arte instaura con l’intorno, evidenzia contraddizioni quanto soluzioni inaspettate, stimola la speculazione e l’osservazione critica dei fenomeni, forza gli strumenti del pensiero ad acquisire contenuti e forme rinnovate di espressione. L'attenzione è quindi centrata sulle opere che traggono suggestione dal rapporto uomo-natura, sia come visione di un equilibrio necessario, sia come drammatica denuncia di un percorso distruttivo.

Le opere presentate utilizzano strumenti e media diversi (musica, film, video, teatro, danza,  installazioni), creano spazi virtuali, ambienti immersivi e dinamici di diffusione del suono e di proiezione della luce che ampliano le modalità di fruizione permettendo al visitatore di vivere nuove esperienze emozionali. Gli spazi naturali e multifunzionali del Goethe-Institut, partner privilegiato di ArteScienza, assieme a luoghi come la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola e l'Auditorium - Parco della Musica sono gli scenari in cui ArteScienza continua a tessere le trame per affermare una pratica in cui arte natura e relazione siano parti essenziali di un unico corpo.  

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ArteScienza 2021 - “Forme Traslate”
L'edizione del 2021 ha approfondito il tema del rapporto tra “movimento” e “stasi”, tra “realtà” e “virtualità”, della necessità di tornare al reale – inteso come interdipendenza, come interconnessione reale e tangibile (Baumann) – e del concetto di spiritualità come livello più elevato di ogni linea evolutiva tramite approfondimenti teorici, incontri e colloqui con personalità della cultura contemporanea, che hanno esplorato artisticamente nuovi modi di percezione, di comunicazione e di relazione umana per stimolare l'attenzione, la partecipazione creativa e facilitare i percorsi di crescita culturale.

Artisti internazionali come Kairos Quartett (D), Marc Ducret-Liudas Mockunas (F), Alexandre Babel/Theo Nabicht (D) James Dashow e Chris Chafe (USA) assieme ad artisti italiani (Duo percussioni Beneventi-Rebaudengo, Sauro Berti, Marina Boselli, Alessandra Cristiani e giovani, ma già valenti interpreti: Alessandro Malcangi, Carlotta Libonati, Arianna Granieri per citarne solo alcuni) sono stati i protagonisti dei concerti/performance presentati in questa edizione di ArteScienza. Inoltre, dal 17 al 30 settembre al Kunst Raum dell’Istituto è stata esposta un'opera scultoreo-musicale adattiva degli artisti Michelangelo Lupone (compositore) e Licia Galizia (scultrice). Una particolare interazione con l’opera è stata prevista dal compositore: un dialogo virtuale e suggestivo con un’interprete alla Viola, dal titolo “Vivo e virtuale in forma di dialogo”. Nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, grazie alle sue caratteristiche acustiche è stato presentato il prestigioso Duo Svizzero l’UMS'nJIP, per la prima volta a Roma. Il Duo ha proposto un repertorio singolare di musica contemporanea eseguito con flauti a becco, flauto Petzold, voce e live electronics, poi riproposto anche a Isola del Liri (FR). Infine, al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica, a chiusura del festival e in concomitanza con il Festival delle Scienze organizzato dalla Fondazione Musica per Roma, è stato presentato un concerto per ensemble e live electronics eseguito dal PMCE - Parco della Musica Contemporary Ensemble, diretto da Tonino Battista; una collaborazione con la Fondazione che vede un programma di eccezione con un’opera di Gerard Grisey e una prima assoluta per ArteScienza di Michelangelo Lupone.

L’edizione 2021 “Forme Traslate” ha messo in evidenza le caratteristiche di trattamento virtuale delle sorgenti sonore, sia degli strumenti acustici (orchestrali) sia degli strumenti elettronici (sintetizzatori e computer). Il trattamento virtuale dei suoni è realizzato con tecnologie di ricerca appositamente create dal CRM (come gli Olofoni) a cui si aggiunge quest’anno anche l’importante ricerca sulla spazializzazione Omnidirezionale S.T. One.

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ArteScienza 2020 - “Accelerazione || Decelerazione”
Il festival del 2020 si è aperto al Casino Nobile di Villa Torlonia l’8 settembre con “Voci Sottese”, una delicata Installazione sonora d’arte interattiva/adattiva realizzata con Planofoni® in legno armonico, con la musica di Laura Bianchini, appositamente disegnati e realizzati dal CRM. L’esposizione si è chiusa il 4 ottobre. Dal 15 al 25 settembre al Goethe-Institut, si è svolto un programma articolato che dalle ore 20 si è protratto fino alle ore 23, diviso in due parti: Installazioni sonore/Video musicali d’autore presentati nel giardino basso e Sala Conferenze e Concerti/Performance presentati nel giardino alto dell’Istituto.

Il programma ha presentato artisti e interpreti internazionali di prestigio tra i quali sono da menzionare: Luca Sanzò, il duo Michele Marelli (interprete privilegiato di K. Stockhausen)-Walter Cianciusi all’elettronica live, Stefan Keller (CH-D), i compositori / interpreti Michele Rabbia e Ingar Zach (NO), Alvin Curran (USA) con racconti e improvvisazioni,  il Quartetto di sassofoni Saxatile (I),  accanto a giovani interpreti come  la cantante Virginia Guidi, i percussionisti Di Gasbarro, il Duo Avidi Lumi, la violista Carlotta Libonati, il chitarrista Andrea De Vitis, il contrabbassista Mauro Tedesco, il sassofonista Danilo Perticaro, il Duo Essentia (Alice Cortegiani clarinetti, Arianna Granieri pianoforte e toy piano), la regista Manuela Cherubini, il coreografo/danzatore Valerio De Vita con  improvvisi interdisciplinari, ossia brevi interventi di teatro, musica, danza a sorpresa. In chiusura, in collaborazione con la Chiesa di Sant’Ignazio, si è tenuto un incontro con il filosofo Paul Gilbert introdotto da Michelangelo Lupone e Vincenzo D’Adamo, seguito da un concerto per organo ed elettronica di Giulio Tosti, con opere della tradizione e contemporanee.

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(Laura Bianchini, Michelangelo Lupone)