MAURICE DURUFLE’ (1902 – 1986) Prelude (dalla Suite pour orgue n.5)
OLIVIER MESSIAEN (1908 – 1992) Desseins éternels (da La Nativité du Seigneur)
PHILIP GLASS (1937) Opening (da Glasswork)
PADRE DAVIDE DA BERGAMO (1791 – 1863) La vera piva montanara
ARVO PÄRT (1935) Pari Intervallo
PASQUALE CITERA Musica per Organi Caldi per organo e live electronics
INGRESSO GRATUITO
Un affascinante excursus all’interno del panorama musicale novecentesco con una piccola deviazione sull’800 italiano. I primi due brani, il Prelude dalla Suite pour orgue n.5 di Maurice Duruflé e Desseins Eternels di Olivier Messiaen dalla raccolta La Nativité du Seigneur, sono esemplificativi della nuova scuola organistica francese di inizio secolo. Una scrittura figlia di Debussy e Ravel, arricchita però da suggestioni della modalità antica. A seguire due importanti brani della corrente minimalista: Openingdi Philip Glass (nella libera rielaborazione all’organo di Giulio Tosti) e Pari Intervallo di Arvo Pärt. Sono brani noti a chiunque si sia approcciato a questa corrente, il primo con una concezione formale semplice e diretta, il secondo con una venatura più intimista e contemplativa. Nello spazio tra questi due brani si presenta l’eccezione del programma: La vera piva montanara di Padre Davide da Bergamo, un brano ottocentesco “ad imitazione del baghetto” o meglio della zampogna, permea l’atmosfera di una sacralità rituale degna di tanta “drone music “. Infine, l’indomita Musica per Organi Caldi del compositore Pasquale Citera, chiude in maniera dirompente questo excursus.
GIULIO TOSTI
Inizia i suoi studi al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli nella classe del M. Roberto Canali, diplomandosi di in Organo e Composizione Organistica con il voto di 10/10, lode e menzione speciale della commissione. E’stato studente di Improvvisazione Organistica al Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma con P. Theo Flury. E’stato inoltre studente dell École Supérieure Musique et Danse Nord de France nella classe di Sophie Retaux. Nel 2019 Giulio si esibisce all’organo positivo nell’ensemble formata da Markus Stockhausen, Daniele Roccato ed altri musicisti in occasione della XIII edizione di “Percorsi Jazz”.
MAURICE DURUFLÉ (1902 – 1986)
Compositore e organista francese, diviene corista alla Scuola del Coro della Cattedrale di Rouen nel 1912, dove studia Pianoforte e Organo con Jules Haelling. Nel 1920 entra al Conservatorio di Parigi, che lascia solo dopo aver vinto il primo premio in Organo, Armonia, Accompagnamento per Pianoforte e Composizione. Nel 1927 Louis Vierne lo nomina suo assistente a Notre Dame. Diviene organista titolare a Saint-Étienne-du-Mont a Parigi nel 1930, mantenendo l'incarico per tutta la vita. Nel 1943 diviene professore di armonia al Conservatorio di Parigi, dove lavora fino al 1970. Nel 1947 scrive la sua opera più famosa, il Requiem op. 9, per solisti, coro, organo e orchestra. Nello stesso anno, Marie-Madeleine Chevalier diviene sua assistente a St-Etienne-du-Mont. Smette di suonare nel 1975 in seguito alle gravi ferite riportate in un incidente automobilistico, le cui conseguenze lo costrinsero ad una lunga convalescenza, principalmente nella sua casa. La sua ultima opera, pubblicata nel 1977, Padre nostro a 4 voci, è dedicata «à Marie-Madeleine Duruflé». Muore a Parigi nel 1986, all'età di 84 anni.
OLIVIER MESSIAEN (1908-1992)
Compositore, pianista, organista e ornitologo francese. Si iscrive al conservatorio di Parigi all'età di 11 anni e ha, tra i suoi professori, musicisti come Paul Dukas, Maurice Emmanuel, Charles-Marie Widor e Marcel Dupré. Nel 1931 ottiene il posto di organista della chiesa della Sainte-Trinité a Parigi, incarico che mantenne fino alla morte. Nel 1940, durante l'invasione tedesca della Francia viene preso prigioniero ed internato in un campo di lavoro presso Görlitz. Qui, compone una delle sue composizioni più note, il Quatuor pour la fin du temps per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte. La prima fu eseguita il 15 gennaio 1941 davanti a circa quattrocento fra prigionieri e guardie. Messiaen si interessa alla musica indiana (più precisamente alla musica carnatica) e dell'antica Grecia, e in particolare al loro ritmo: molte sue opere hanno una struttura ritmica assai complessa o inusuale. Dal punto di vista armonico e melodico si distingue per l'introduzione e l'uso di particolari scale musicali a cui diede il nome di modi a trasposizione limitata.
PHILIP GLASS
Compositore statunitense, è solitamente considerato tra i capifila del minimalismo musicale con Steve Reich, La Monte Young, Terry Riley, John Adams. Esaurito il periodo di massima produzione minimalista si è progressivamente emancipato, scegliendo uno stile di più facile fruizione, post-minimalista, meno rigoroso, e spesso volto verso la tradizione sinfonica americana. Dagli anni ottanta ha preferito prendere le distanze dal termine, mantenendo nel suo stile una forma iterativa, ma ampliando al massimo le possibilità espressive offerte dalla tonalità, e accogliendo sempre più suggestioni dalle culture musicali extraeuropee. Tra le sue opere compaiono numerosi componimenti musicali di vario tipo, con una certa predilezione per le forme sceniche (teatro, danza, performance) e le colonne sonore di diversi film e documentari.
PADRE DAVIDE DA BERGAMO (1761 – 1863)
Al secolo Felice Moretti , religioso, organista e compositore. Nel 1808 riceve lezioni e studia con il maestro Antonio Gonzales, eccellente interprete di pianoforte, cembalo e organista di Santa Maria Maggiore. Diventa organista a Torre Boldone, Zanica e, prima di entrare in convento, Gandino. Coltiva in quel periodo le amicizie con Rubini, Donzelli e Donizetti. Durante lo studio stringe amicizia con i fratelli Serassi da cui deriva l'attività' di collaudatore e progettista di organi. Nel 1818, essendo organista a Gandino, chiede di entrare in convento e nel mese di luglio viene accettato dall'Ordine Francescano dei Minori Riformati a Piacenza in Santa Maria di Campagna. Dopo un anno di noviziato il 26 luglio 1819 emette i voti solenni e riceve l'ordinazione sacerdotale nell’ottobre dello stesso anno a Pontremoli. Si dedica con passione alla composizione musicale e viene chiamato da più parti per collaudare nuovi e restaurati organi e soprattutto per eseguire il suo ormai conosciuto repertorio musicale.
ARVO PÄRT
La sua produzione creativa ha cambiato significativamente il modo in cui comprendiamo la natura della musica. Nel 1976 crea un linguaggio musicale unico chiamato tintinnabuli , che raggiunge un vasto pubblico di ascoltatori e che definisce il suo lavoro fino ad oggi. Non esiste una scuola compositiva che segua Pärt, né insegna, tuttavia, gran parte della musica contemporanea è stata influenzata dalle sue composizioni tintinnabuli. Nel 1938 inizia lo studio del pianoforte. Dopo essersi diplomato alla Rakvere Secondary School No 1 (1954), prosegue i suoi studi musicali alla Tallinn Music School con Veljo Tormis e al Conservatorio di Stato di Tallinn con Heino Eller. La linea di sviluppo più notevole nelle prime composizioni di Pärt sono i suoi collage, che nel suo caso sono espressi in un modo personale e drammatico che differisce dal solito carattere giocoso della tecnica del collage.
PASQUALE CITERA
Compositore. Sound Designer. Sound Engineer. Dopo aver studiato Pianoforte, Composizione sperimentale, Lingue orientali e Musica elettronica, si dedica alla composizione per spettacoli teatrali classici e contemporanei, colonne sonore, installazioni d’arte. Dal 2016 è Cultore della Materia in Musica Elettronica presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.