Otto schermi riflettenti (CRM), distribuiti nel Giardino basso del Goethe-Institut, consentono alle sorgenti sonore poste alle loro basi di ampliare i lobi d’irradiazione del suono e offrire all’ascoltatore uno scenario esteso, non localizzabile, entro il quale sono però percepibili le traiettorie o i movimenti del suono modulati in profondità e larghezza. Il concerto presenta una selezione di brani proposti dalla DEGEM ed estratti dalle Collezioni “Replace” e “Drop the bit” e una selezione di brani elettronici di autori italiani.
Biglietto unico € 3,00
Jan Jacob Hofmann Hrafntinnusker 05.19
Il paesaggio dell'omonimo monte in Islanda funge da metafora di un paesaggio sonoro utopico costruito utilizzando la sintesi granulare e la spazializzazione del suono.
JAN JACOB HOFMANN
Nato a Düsseldorf nel 1966, consegue il diploma in Architettura presso la Fachhochschule Frankfurt/M, per poi frequentare l’Università di Scienze Applicate. Trova lavoro al H.G.+P. di Francoforte, un ufficio di architettura ma, ben presto, riesce ad entrare nel corso post-laurea di design concettuale e architettura di Peter Cook e Enric Miralles alla Städelschule, la Scuola d’Arte di Francoforte dove si laurea nel 1997. Qualche anno più tardi, pur lavorando già come compositore, architetto e fotografo, diventa membro e ricercatore presso il Signal Processing Applications Research Group dell’Università di Derby, Inghilterra.
Attualmente è anche membro della DEGEM.
Frank Niehusmann uData 05.00
È necessario pensare alle modalità della pratica musicale come utopia o distopia? Le storie che vengono raccontate non hanno la priorità? Come la versione transumanista della “fiaba della vita eterna” (Niehusmann), che è stata divisa qui in ricerca, scansione, lettura, formattazione, caricamento, esecuzione, aggiornamento, valutazione, cancellazione, in modo coerente al metodo di lavoro del compositore.
FRANK NIEHUSMANN
Originario di Essen, Germania, dall’età di 18 anni inizia i primi esperimenti con composizioni elettroacustiche. Studia Filosofia all'Università della Ruhr a Bochum e inizia a lavorare come autore per emittenti radiofoniche e televisive. Membro della DEGEM dal 2006 al 2013.
<SA/JO> MikroklangMilieu BLAU aus MicroSonical Shining Biospheres N. 1 10.34
Un contributo all'esplorazione del celato, in questo caso la percezione delle micro dimensioni interne nelle registrazioni di fauna e flora, rese possibili con l'aiuto della tecnologia e in collaborazione con i naturalisti. Viene creato così un microcosmo di voci anfibie, esaminate attraverso un microscopio sonoro, trasformando in un “ambiente” una “macchina cosmica” (Deleuze) di materia sonora de-soggettivata.
<SA/JO>
Progetto nato nel 1998 dall’incontro tra i due artisti e compositori tedeschi Sabine Schäfer e Joachim Krebs. Attivi rispettivamente con progetti personali di diversa natura. Dalla data di formazione al 2013, anno di morte di Krebs, la coppia sviluppa opere basate sul materiale sonoro e visivo che offre la natura. A metà degli anni '90, Joachim Krebs mette a punto un metodo artistico/scientifico/filosofico per l'elaborazione di materiali sonori naturali, componente sostanziale di tutte le composizioni a firma <SA/JO>. In particolare, tra il 1994 e il 1996, nell'ambito della serie Artificial Soundscapes sviluppa un metodo chiamato EndoMikroSonoSkopie, in cui le strutture dei suoni naturali, precedentemente impercettibili all'orecchio umano, sono udibili - e quindi utilizzabili - per la composizione musicale. Le opere di
Alex Hofmann Tight-interlocked oscillators 07.36
Il brano è uno studio basato su una patch di SuperCollider con sei oscillatori, un generatore di rumore e due filtri, sviluppato con la libreria di programmazione Just In Time (JITLib) tramite un approccio di codifica live. La patch è costruita per essere suonata insieme ad altri musicisti in contesti live. In questo studio, i vari stati del sistema sono ottenuti mediante transizioni continue di parametri. La regolarità degli oscillatori digitali crea una sorta di effetto ritmico quando rimane su uno stato per molto tempo. Gli esperimenti con il riverbero e delay modulano l’intensità dell’effetto.
ALEX HOFMANN
Compositore, Sassofonista e Ricercatore si occupa di improvvisazione e musica contemporanea. Nel corso degli anni elabora nuovi strumenti per analizzare e migliorare l’espressività nelle performance musicali sviluppando nuove tecnologie sensoristiche e software personalizzati. Attualmente riveste la posizione di ricercatore e lettore al Dipartimento di Musica Acustica dell’University of Music e Performing Arts di Vienna. Nella sua ricerca, analizza le azioni motorie nelle performance musicali utilizzando tecnologie di sensori miniaturizzate e metodi avanzati di elaborazione del segnale.
Massimo Biasoni Inside the pipe 08.01
MASSIMO BIASONI
Trento, 1963. Si diploma in Violino, Musica corale e Direzione di coro, Composizione e Musica elettronica. Studia Composizione con Armando Franceschini presso il Conservatorio della sua città, perfezionandosi poi sotto la guida di Armando Gentilucci e Giacomo Manzoni per la Composizione, di Alvise Vidolin e Paolo Zavagna per la musica elettronica. Segnalato in vari concorsi di composizione, nel 1985, ottiene il primo premio al concorso internazionale Premio Valentino Bucchi di Roma.
Maurizio Alfonsi La bottega delle idee 05.36
MAURIZIO ALFONSI
Giulianova, 1963. Pianista e compositore, effettua studi di Musica Elettronica con Michelangelo Lupone a Roma e presso il conservatorio dell’Aquila. Si specializza in Pianoforte ed Orchestrazione Jazz e partecipa a corsi di specializzazione di Computer Music presso il CRM – Centro Ricerche Musicali di Roma. Da diversi anni si dedica all’attività compositiva, sia nel campo della Musica Jazz che della Musica Contemporanea, cercando di individuare un proprio linguaggio musicale mediante l’utilizzo di strumenti tradizionali ed apparecchiature elettroniche. Alcune delle sue recenti composizioni vengono eseguite all’interno delle manifestazioni di musica contemporanea in Italia e all’estero.
Maria Cristina De Amicis Voice 06.39
MARIA CRISTINA DE AMICIS
Diplomata presso il Conservatorio di Musica dell’Aquila, concentra l’attività professionale sulle tendenze più avanzate del linguaggio musicale. Dopo aver maturato un’importante esperienza nell’Informatica musicale e nell’uso delle tecnologie, fonda con altri musicisti e ricercatori scientifici, l’Istituto GRAMMA – centro di creazione musicale, dove dal 1989 svolge la sua attività artistica e scientifica. Sin dall’inizio ha indirizzato la sua attività alla composizione musicale più avanzata, raccogliendo le esperienze informatiche e tecnologiche riguardanti l’analisi e l’elaborazione del suono; questo approccio le permette di conseguire risultati innovativi nell’ambito dell’orchestrazione e dell’ideazione musicale.
Vincenzo Gualtieri Il mirto e la rosa 07.37
VINCENZO GUALTIERI
Dopo aver svolto l’attività di pianista, si dedica prima alla composizione di musica acustica e successivamente alla musica elettronica manifestando verso quest’ultimo settore un crescente interesse. Segue corsi di composizione di Manzoni, di Solbiati, Guarnieri, Corghi e quelli di musica e elettronica di Doati, Galante e Di Scipio. Alcune sue opere sono state eseguite in ambito internazionale.