IL GESTO, IL SUONO, LO SPAZIO

IL GESTO, IL SUONO, LO SPAZIO

Venerdì 12 luglio, ore 21.00
GOETHE-INSTITUT Rom | Auditorium
CONCERTO - opere di THIERRY DE MEY, MARCO DE MARTINO (prima assoluta), STEFANO SCODANIBBIO, TEOCHAIRS PAPATRECHAS (prima assoluta), MAJA RATKJE, ALEXANDER SCHUBERT
ENSEMBLE SUONO GIALLO

GIACOMO PIERMATTI contrabbasso, MICHELE BIANCHINI sax, LAURA MANCINI percussioni, MARCO DE MARTINO regia del suono

THIERRY DE MEY
Silence must be! (2002)
per un esecutore

THEOCHARIS PAPATRECHAS
Stato esoterico II (2024) *
per saxofono baritono, contrabbasso, percussioni ed elettronica

STEFANO SCODANIBBIO
Geografia Amorosa (1994)
per contrabbasso

MARCO DE MARTINO
mondo non mondo, mio mondo nero (2024)*
per saxofono, contrabbasso, percussioni e risonatori

iMAJA RATKJE
ØX (2005)
per saxofono ed elettronica

ALEXANDER SCHUBERT
Hello (2014)
versione per saxofono, contrabbasso, percussioni, live electronics e video


ENSEMBLE SUONO GIALLO
GIACOMO PIERMATTI contrabbasso
MICHELE BIANCHINI saxofono
LAURA MANCINI percussioni

*prima esecuzione

 

THIERRY DE MEY
Silence must be! (2002), per un esecutore

In questo brano Thierry De Mey continua la sua ricerca sul movimento come aspetto nevralgico della propria produzione musicale. L’esecutore si rivolge al pubblico, prende il battito del suo cuore come una pulsazione e comincia a declinare poliritmi sempre più complessi. I gesti non sono finalizzati alla produzione di un suono ma si rivelano nella loro purezza, tracciando i contorni di una musica silenziosa, indescrivibile. Realizzazione digital playback a cura di Federico Ortica 

THEOCHARIS PAPATRECHAS
Stato esoterico II (2024)*, per saxofono baritono, contrabbasso,
percussioni ed elettronica

Stato esoterico II offre un'esplorazione dell'intricata interazione tra suono e ambiente. La gamma timbrica del lavoro trae ispirazione dai paesaggi sonori sottomarini. Strumentisti ed elettronica si fondono per replicare tali fenomeni acustici in una narrazione sempre più lenta che cerca di manipolare la percezione del tempo e creare un'esperienza immersiva simile all'attraversamento di una dimensione alternativa. Creando uno spazio per la contemplazione e la riflessione, i confini tra arte e natura si sfumano e gli elementi inascoltati che vivono nelle profonditàà vengono svelati. (Theocharis Papatrechas)


STEFANO SCODANIBBIO
Geografia Amorosa (1994), per contrabbasso

Negritudine, tribalitàà, “extra”. Parte di una più ampia composizione indicata come “Geographica” questo lavoro scava nelle potenzialità ritmico-percussive del contrabbasso che, anche in questo territorio, si rivela “strumento delle meraviglie” convogliando in sé le acquisizioni della tradizione degli archi e le innovazioni, le inquietudini, le aperture della musica extracolta… oh Beat! (Stefano Scodanibbio)


MARCO DE MARTINO
mondo non mondo, mio mondo nero (2024), per saxofono, contrabbasso,
percussioni e risonatori

Il brano è una raccolta di scene sonore nate dal segno grafico. Ogni fonte sonora è distribuita nello spazio d’ascolto, pensata indipendente e interdipendente; dei luoghi di risonanza, da cui emerga una minima variazione del suono che produca significato. Ogni scena è composta da materiale scarno, sottile e questo minimo scarto permette un dialogo attivo con lo spazio che li ospita. Un essere meno possibile dove il suono cede per espandere e dare spazio all’intorno fino ad uscire dall’elemento magico di sospensione dato dal tempo della musica: far emergere l’incontro tra me e ogni vibrazione. (Marco De Martino)


MAJA RATKJE
ØX (2005), per saxofono ed elettronica

ØX è un pezzo in cui originariamente intendevo coltivare la semplicità: linee rette, spigoli vivi, rumore, silenzio. Doveva essere un brano che si muoveva tra le estremità del silenzio (rappresentate da Ø, l'insieme vuoto) e un fattore X sconosciuto che alternava elementi di rumore e suoni di  sassofono simili a onde sinusoidali. Nel corso del processo di composizione, tuttavia, non sono riuscita a liberare la mia mente dal potenziale lirico dello strumento che ha contribuito a conferire al brano una qualità tridimensionale. ØX è fonologicamente identico alla parola norvegese ‘øks’, in  taliano‘ascia’. (Maja Ratkje)


ALEXANDER SCHUBERT
Hello (2014), versione per saxofono, contrabbasso, percussioni, live electronics e video

Hello è un pezzo audiovisivo in cui la proiezione funge da partitura interpretabile dall'ensemble. Il video è composto da gesti eseguiti dal compositore nel suo salotto. Il pezzo è suddiviso in otto movimenti ed è un invito nel mondo personale di Alexander Schubert.


MARCO DE MARTINO
Compositore. Lega le qualità drammaturgiche del suono alla poesia, all’esplorazione strumentale la natura vibratoria di materiale povero. Si concentra oggi sul rapporto tra spazio d'esecuzione e creazione di fonti installativo-sonore, per un’idea di teatro vibratorio fatto di suoni-presenza. La ricerca  i alimenta del rapporto con le pratiche di consapevolezza e ascolto, e della didattica del suono come veicolo narrativo e di apertura alle altre arti. Insegna in seminari, laboratori e scuole l’utilizzo delle tecnologie musicali e la composizione. È co-direttore artistico dello studio Avidi Lumi, con cui ha  iretto nel 2022 “rassegna”, per la Regione Lazio e collaboratore del Centro Ricerche Musicali di Roma.


ENSEMBLE SUONO GIALLO
L’Ensemble Suono Giallo nasce nel 2015 in occasione delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Alberto Burri. L'intento del progetto è nel nome stesso: un viaggio sinestetico di kandinskyana memoria, una sintesi delle arti. Da questo presupposto il gruppo si propone di divulgare e promuovere la musica contemporanea con nuove commissioni, concerti e attività educative. L'Ensemble si è esibito, tra gli altri, per Milano Musica, Ravenna Festival, Società Barattelli, Festival delle Nazioni, Nuova Consonanza. Dal 2016, è l'ensemble-in-residence della International il Suono Contemporary Music Week.